18 aprile 2013

Bullfinch bum bum

Ai tempi della guerra era facile, nel cuore della notte, svegliarsi sentendo esplosioni vicine. Era facile poter udire l'inconfondibile fischio dei proiettili, mentre la gente attorno a te cadeva con la faccia nella polvere.
Ma su Bullfinch, nei terreni del ranch, è qualcosa che non ci si aspetta.
Poco tempo prima era già successo, che alcuni compagni venissero feriti da un manipolo di incursori, e un secondo assalto così ravvicinato deve far pensare.
Il messaggio è stato chiaro, anche troppo. E dal canto mio non avrei avuto difficoltà a capirlo anche se mi avessero sparato contro qualche caricatore in meno. Vogliono che ce ne andiamo.
Come dargli torto? Hanno ragione. Dovremmo lasciare il pianeta. Ma sono sicuro che questo non avverrà. E purtroppo, finchè Mason mi dà i soldi per comprarmi le mutande di scorta, faccio quello che mi viene detto.
Vai su Bullfinch a caricare il caffè? Ci vado.
Vai a macellare i manzi? Ci vado.
Vai a vendere marmellate allo stand giù al mercato? Ci vado.
Ma forse, in questo caso, vengo pagato un po' troppo poco. Non vale solo qualche decina di dollari il mio dannatissimo fondoschiena.
Ho pensato a cosa avrei potuto perdere, mentre i proiettili delle armi lasciavano scie luminose nel buio della notte. E neanche quello vale solamente qualche decina di dollari.
Ora però, seduto nella mia cuccetta, a bordo della Monkey Wrench, mi sento al sicuro.
E per ora questo basta.